3 luglio 2000, n.24Speciale Knowledge
management, un imperativo categorico
Knowledge
management. Così il mercato in Italia
Carlo Sorge
La
conoscenza
si prende
tutto
Dario Colombo
KM, la
chiave
del new
business
Giuseppe Brumatti
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Knowledge management
Così il mercato in Italia
Carlo SorgeIl mercato del
knowledge management in Italia? «Oggi è pressochè zero
- dichiara Roberto Polillo,
amministratore delegato di Etnoteam - ma
comincia a esserci una buona richiesta per la
realizzazione di intranet, che costituiscono la base per
l'implementazione di un progetto di Km». E, fermo
restando che l'attenzione generale oggi è sui portali
esterni (per Crm ed e-commerce) perché le aziende stanno
ristrutturando il proprio business alla luce delle
opportunità offerte dalla Rete, comincia a esserci,
soprattutto in realtà organizzative tecnologicamente
avanzate, come le compagnie di telecomunicazioni, la
consapevolezza circa la necessità di realizzare un
portale aziendale come interfaccia tra i dipendenti e il
sistema informativo.
In prospettiva, secondo Polillo, «il Km crescerà
moltissimo proprio sul fronte del corporate portal, che
consentirà di rendere disponibile a tutti la conoscenza
di impresa a costi tutto sommato abbastanza bassi in
rapporto ai benefici di business che potrà garantire».
La chiave di volta sarà la capacità di integrare il
portale con il sistema informativo, cioè un'attività in
cui società come Etnoteam sono maestre. Il punto di
arrivo sarà l'enterprise knowledge portal, che
costituisce la quintessenza di un progetto di Km e lo
strumento che consente all'impresa di evolvere verso la
forma di organizzazione aziendale più gettonata dai vari
teorici del Km: la learning organization.
La visione di Polillo sullo stato dell'arte e sulle
prospettive del mercato del Km in Italia riassume
sostanzialmente quella della maggior parte degli
operatori di questo mercato e dei più accreditati
istituti di ricerca del settore Ict. Come Idc, che stima,
tra il 1998 e il 2002, un tasso di crescita media annua
del 30% per le soluzioni di workflow e text retrieval, e
del 40% per le soluzioni di document management. In altri
termini, si avranno ottimi tassi di crescita in quei
segmenti di mercato relativi a soluzioni utili per la
gestione di sotto-processi del Km. Che, in Italia, Idc
oggi stima nell'1% del mercato mondiale, cioè circa 70
miliardi di lire, di cui 55 per i servizi di consulenza e
15 per i software specifici. Ma con forti prospettive di
crescita di entrambi i segmenti. «Le previsioni di
investimento delle imprese nei prossimi anni - dichiara Antonio
Romano, research director di Idc
- fanno ritenere che il Km diventerà un settore di
business significativo, in linea con le aspettative
legate alla sua valenza strategica». Come conferma Metagroup,
secondo cui fra un paio d'anni princìpi cardine del
knowledge management come l'innovazione e la
collaborazione permetteranno le strategie di quasi tutte
le organizzazioni. E come testimonia anche Regina
Casonato, vice president di Gartner
Group, secondo la quale occorre però chiarire a
tutti i player del mercato, che un progetto di gestione
della conoscenza aziendale richiede un approccio più
culturale-organizzativo (75%) che tecnologico (25%) e che
il trattamento della conoscenza origina una quantità di
attività tali da rendere difficilmente credibile
l'esistenza di soluzioni uniche per il Km. Perciò
Casonato ritiene assai più probabile l'esistenza di
tecnologie di supporto al Km ovvero di tecnologie in
grado di coprire soltanto una o più parti di questo
processo. Anche perché «abilitare realmente il
knowledge management - osserva Angelo
Fioravanti, country manager di Lotus
- significa abilitare l'interazione tra le diverse
persone che fanno parte di un'organizzazione e tra queste
e il patrimonio informativo». Cioè un'attività non
così facile da supportare con una "semplice"
tecnologia. In effetti, queste considerazioni aiutano a
spiegare le ragioni delle difficoltà che in Italia hanno
incontrato e stanno incontrando le aziende che propongono
soluzioni di supporto a un processo di Km. Ad esempio, la
principale difficoltà inizialmente incontrata da Ibm nel
proporre alla propria clientela soluzioni in ambito Km
era proprio la scarsa comprensione del tema da parte dei
clienti e i conseguenti disallinneamenti rispetto a ciò
che propongono alcuni vendor, spacciando perKm ciò che
magari è solo gestione dei documenti. A ciò, dicono in Ibm
Global Services, devono aggiungersi le
difficoltà di integrare l'approccio top-down, cioè
metodologie, processi e organizzazione, in bottom-up,
cioè progetti pilota con la tecnologia che funge da
driver e la mancanza di link con alcuni processi
strategici di cambiamento come Crm, e-procurement e
supply chain. Risolti già da quest'anno questo tipo di
problemi, è possibile prevedere una vera e propria
esplosione del mercato italiano del Km a partire dal
2001, per effetto del traino della new economy misto alle
conseguenze indotte dalla globalizzazione e per effetto
della percezione della conoscenza da parte delle aziende
come un asset valorizzabile e strategico ai fini del
business. Infatti, secondo Corrado Broli,
country manager per l'Italia di Autonomy,
una forte accelerazione all'implementazione di progetti
di knowledge management dipende «dal crescente numero di
fusioni e accorpamenti di grandi gruppi industriali che
ha fatto sentire sempre più importante la necessità di
poter accedere alla conoscenza tacita dei dipendenti
oltre a quella esplicita, cioè supportata da
informazioni strutturate in database aziendali». In
sostanza, «le ragioni di questa crescita - spiega Federico
Butera, presidente di Butera &
Partners - risiedono nell'aumento del lavoro
knowledge-based», che richiederà investimenti per la
progettazione di architetture e soluzioni di knowledge
management, finalizzate sostanzialmente a creare basi di
conoscenza comuni per accorciare i tempi e migliorare la
qualità di progettazione, sviluppo e produzione; a
facilitare l'accesso alla conoscenza per potenziare i
processi operativi e i processi decisionali; a favorire
la circolazione della conoscenza per stimolare
l'innovazione; e a gestire la conoscenza come un
qualunque altro asset per aumentare la competitività
aziendale attraverso la valorizzazione del proprio
capitale intellettuale. Per consulenti e fornitori si sta
aprendo, dunque, un nuovo e promettente fronte di
business, che sarà tale soltanto se le aziende avranno
ben chiare le prerogative del Km. In questo senso,
giocheranno un ruolo decisivo le competenze dei
divulgatori e i content provider come JEKPOT
(the Joint between Economy Knowledge Pathos Organization
and Technology), società di Km che si occupa di
diffondere conoscenza progettando, in particolare, in
partnership con istituti di ricerca, università,
business school, associazioni di categoria, società di
consulenza e aziende del mondo Ict, iniziative sul fronte
del Km.
Consulenti: big company e società specializzate
Il mercato del Km lo fanno loro: le società di
consulenza. Che hanno un approccio più o meno globale al
Km a seconda delle loro dimensioni. Tra i big del settore
troviamo aziende come Arthur Andersen, At
Kearney, Ernst & Young, PricewaterhouseCoopers,
Booz Allen & Hamilton. Secondo Luigi
Pugliese, principal di quest'ultima
società, l'area del Km può rappresentare un'ottima
opportunità di business soprattutto per quelle società
di consulenza che possono vantare un know-how
internazionale e che hanno già maturato esperienze
nell'implementazione di progetti di gestione della
conoscenza, presso clienti e in particolar modo al
proprio interno. Ma anche le aziende di più ridotte
dimensioni, generalmente più specializzate in aspetti
particolari, a volte decisivi, del Km, hanno forti chance
di business. E non solo tra le piccole e medie imprese.
Ad esempio, Franco D'Egidio,
amministratore delegato di Summit, punta
sull'innovazione culturale come approccio ineludibile in
un processo di gestione della conoscenza, in cui il
management avrà il compito di costruire il clima
psicologico più fertile alla produttività dei knowledge
worker. Alberto Galgano,
presidente del Gruppo Galgano, punta
maggiormente sulle capacità di riassetto organizzativo
dei suoi consulenti, il cui intervento tende a integrare
gli aspetti culturali con quelli strumentali al fine di
far evolvere l'azienda verso nuovi modelli manageriali.
Butera & Partners, in collaborazione con la
consorella IRSO (Istituto di Ricerca sui
Sistemi Organizzativi), riesce a coniugare progetti di
ricerca e interventi di consulenza nel campo del Km.
I fornitori di tecnologie
Ci sono due blocchi principali, Lotus/Ibm da una parte,
Microsoft/partner dall'altra, e una pletora di vendor per
sotto-processi del Km. Come si è detto il mercato del Km
lo fanno le società di consulenza. Ma le tecnologie sono
indispensabili. E il mercato delle tecnologie di supporto
al processo di gestione della conoscenza aziendale è
alimentato, secondo Romano di Idc, da molteplici
fornitori di tecnologie connesse con sotto-processi del
Km. In particolare, si tratta di fornitori di
infrastrutture tecnologiche di tipo orizzontale che
consentono di realizzare un ambiente interconnesso a
livello di impresa e di immagazzinare le conoscenze (come
reti client-server, tecnologie Internet-intranet,
database di tipo centralizzato e distribuito, strumenti
per la costruzione e gestione di data warehouse); di
strumenti che permettono di rappresentare, classificare e
condividere informazioni e contesti (come e-mail,
document management, document imaging, text retrieval,
sistemi di workflow e di groupware); di prodotti che
permettono di correlare le informazioni al contesto,
trasformandole in knowledge, e di gestire in modo
intelligente le richieste. Seguendo questo approccio,
sono effettivamente moltissime le aziende tecnologiche
interessate al mercato del Km.
System integration & consulting
Sul fronte della consulenza tecnologica e organizzativa
ma soprattutto della system integration e
dell'outsourcing, oltre a Etnoteam un altro sicuro
protagonista del mercato è Sema Group,
che progetta e implementa sistemi di knowledge management
business-driven, seguendo dal punto di vista tecnico la
stessa traiettoria dell'intelligenza artificiale da
sistema finito a insieme di soluzioni integrabili con
altre più tradizionali e dal punto di vista
organizzativo i flussi di conoscenza all'interno di tutta
la catena del valore (per esempio: integrare la customer
knowledge alla Research & Development). Anche Getronics,
che prevede una crescita del 35% su base annua del
proprio fatturato relativo ad attività legate alla
corporate memory, si propone come partner per gestire
progetti globali di Km e, in particolare, per integrare
le diverse tecnologie necessarie alle grandi
organizzazioni per costruire la loro piattaforma di
conoscenza aziendale. Sul fronte della Web consulting e
della Web integration Gianroberto Casaleggio,
amministratore delegato di Webegg, punta
soprattutto sulla certificazione del patrimonio
informativo come garanzia per la distribuzione di
contenuti affidabili e realmente utili ai fini del
business e sulla modellazione dei flussi operativi per la
costruzione della conoscenza attraverso soluzioni Web
based.
Technology platform
Sul fronte delle infrastrutture tecnologiche in grado di
supportare un intero processo di Km, ci sono due grandi
competitor: Lotus e Microsoft.
L'offerta tecnologica di Lotus si combina con quella
consulenziale della divisione Global Services di Ibm, in
grado di fornire servizi già sperimentati in occasione
dell'implementazione, all'interno del gruppo, del
progetto di gestione della conoscenza. Il mix
tecnologico-consulenziale di Lotus/Ibm è orientato
strategicamente al Km ed è arricchito da un committment
di alto livello sul fronte education: l'Ibm Institute for
knowledge management. Quanto a Microsoft, il suo
approccio al Km è strategico, al punto che sono diverse
le divisioni e i gruppi di lavoro che se ne occupano, al
fine di favorire l'adozione e il supporto tecnico della
propria infrastruttura, soprattutto con riferimento alle
soluzioni verticali realizzate dai partner.
Document management
Le soluzioni per la gestione elettronica dei documenti
rappresentano l'area più affollata e più ricca di
proposte. In questo ambito sono attive aziende come FileNet,
Gruppo Tc, Xerox, DocFlow.
Secondo Carlo Petti, presidente
della filiale italiana di quest'ultima società,
l'affollamento dipende dal fatto che la prossima
frontiera dell'innovazione è la condivisione della
conoscenza attraverso i documenti informatici, grazie
anche alla diffusione di tecnologie come l'Xml che
favoriscono l'interscambio e il riutilizzo di
informazioni documentali. «Dobbiamo percorrere per i
documenti una fase organizzativa analoga a quanto fatto
per i dati negli ultimi trenta anni e che ci ha portato
alla loro gestione integrata tramite gli Erp», dice
Petti, che prevede un'evoluzione degli attuali sistemi
informativi verso nuovi modelli che integrino gli aspetti
gestionali con quelli documentali. Nei prossimi due anni,
in Italia, Pietro Andrea Cioffi,
amministratore delegato del Gruppo Tc,
che propone una soluzione che integra il software di
information retrieval di Excalibur, si
aspetta una forte crescita e una competizione altrettanto
forte (circa 100 software vendor) proprio nel settore
della gestione elettronica documentale, dove prevalgono
le soluzioni di document imaging, capture, storage e
retrieval, cioè per attività per l'esecuzione delle
quali Cioffi prevede un altissimo ricorso
all'outsourcing.
Knowledge creation
Ulteriore sotto-processo del Km è la creazione di
conoscenza attraverso tecniche di business e di
e-business intelligence, in cui sono attive aziende come Computer
Associates, che offre un mix di strumenti di
data mining e Olap di tipo "tradizionale" e di
tool innovativi basati sulla tecnologia Neugents, Sas
Institute e Business Object. Gianni
Baroni, amministratore delegato della
filiale italiana di quest'ultima società, si dice
convinto che l'offerta di una suite di applicazioni di
e-business intelligence arricchita da un ambiente
collaborativo e di delivery, nonché l'attivazione di
partnership con produttori di enteprise information
portal come Plumtree, possa contribuire
a ottimizzare un processo di Km, offrendo una soluzione
portal completa per l'accesso a contenuti strutturati e
non strutturati.
Enterprise portal
Ed è proprio la gestione del portale aziendale il
sotto-processo del Km che sta generando una forte
crescita del mercato delle soluzioni di enterprise
portal. Secondo stime fornite da Compaq, in Italia nel
2000 circa il 10% (oltre il 50% nel 2004; negli Usa: 30%
nel 2000, 80% nel 2004) delle grandi organizzazioni avrà
implementato o almeno avrà iniziato a implementare un
proprio corporate portal. Secondo Nicola
Ciniero, direttore generale di Compaq
Italia, le ragioni principali che stanno spingendo le
organizzazioni a considerare le soluzioni enterprise
portal, per le quali Compaq si propone come fornitore su
tecnologie Plumtree e Autonomy, sono certamente
l'overflow informativo delle intranet ma anche la
consapevolezza che il corporate portal faciliterebbe la
condivisione delle informazioni rendendo più efficienti
le attività e favorirebbe la collaborazione rendendo
più efficace la gestione di progetti distribuiti. Sul
fronte delle tecnologie per la realizzazione di portali,
Autonomy si propone come partner con il fine di abilitare
il sistema di Km aziendale a risolvere problematiche come
la riduzione del costo del lavoro, l'aumento della
produttività dei dipendenti, la necessità di evitare la
duplicazione degli sforzi e le perdite di tempo. Ciò
attraverso l'automazione di un processo di gestione che
scelga l'informazione giusta e la distribuisca al momento
giusto alla persona giusta, grazie alla sua capacità di
analizzare qualsiasi testo (indipendentemente dalla
lingua in cui è scritto il documento) e di identificarne
e classificarne i concetti. Nell'area dei portali
troviamo anche aziende come Hummingbird
che, secondo Gianni De Cicco,
country manager per l'Italia, è in grado di offrire una
soluzione, che integra il motore di ricerca di
informazioni non strutturate di PcDocs Fulcrum
Technologies (di proprietà di Hummingbird) e
che costituisce la migliore risposta per tutte le aziende
che hanno la necessità «di dover rispondere alle nuove
sfide e opportunità con l'agilità di una ditta appena
avviata ma con la complessità di una consolidata azienda
mondiale». Esa Software distribuisce
soluzioni di Infosquare.com per la
costruzione di un'enterprise information portal che offre
anche l'opzione della gestione della documentazione
secondo le procedure previste dalle norme Iso 9000 e Iso
14000.
Education
La gestione del portale aziendale, l'integrazione di
questo con il sistema informativo, la creazione di
conoscenza, la gestione di documenti sono tutte attività
che richiedono un'adeguata formazione delle persone. Su
questo versante operano aziende come Dida*El,
il cui presidente, Gianna Martinengo,
evidenziando una carenza in Italia di circa 30mila
lavoratori nel settore delle tecnologie digitali,
suggerisce di adottare una strategia a tutto tondo che
preveda di accelerare la formazione minima alle
tecnologie "utente" come l'edizione di testi,
di impegnare i laureati in piani di formazione continua
sulle tecnologie digitali e di riservare la formazione
specialistica in informatica e telecomunicazioni a circa
3mila giovani, cioè «quelli che ragionevolmente
potranno uscire dal secondo ciclo universitario». Anche Enrico
Negroni, amministratore delegato di Sap
Italia, pone una grande attenzione al tema della
formazione in ottica Km e, in particolare, ritiene che
una soluzione di Km debba coniugare la gestione della
conoscenza aziendale con la gestione delle risorse umane,
affinché tutto il personale, dall'impiegato al top
manager, possa ricevere sul proprio posto di lavoro ogni
informazione necessaria allo svolgimento della sua
attività. In effetti, l'attivazione di un processo di
gestione della conoscenza aziendale può essere molto
redditizio sotto diversi punti di vista, non solo del
business; ma deve essere ben chiaro che è proprio
l'individuo, sia il top manager che dà il committment
coinvolgendo tutti i collaboratori sia il knowledge
worker che traduce le direttive in compiti operativi per
la front line, il fulcro di questo processo e in quanto
tale da coinvolgere il più possibile. Diversamente
qualunque progetto di Km è destinato al fallimento.
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